Intervista ai fratelli Gibboni

 

Il Teatro Olimpico di Vicenza si prepara a diventare ancora una volta luogo d'elezione per occasioni particolari, ed i Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella sono pronti ad incantare il loro pubblico assieme agli interpreti  Giuseppe ed Annastella Gibboni, entrambi  premiati sul podio del "Concorso Scimone", che attraverso il ricordo del Maestro fondatore dell'orchestra promuove il talento dei giovani. I fratelli violinisti, invitati per questo importante anniversario in occasione di un "compleanno speciale" dell'orchestra,  che festeggia 65 anni di attività, sono stati impegnati nelle prove con i Solisti Veneti e, per la prima volta insieme sul palco, eseguiranno il Concerto in la minore dall' "Estro Armonico" Op 8 di Vivaldi ed il Concerto in re minore BWV 1048 di Bach. Siamo riusciti ad intervistarli prima del Concerto.

Il Concerto di questa sera rappresenta oltre all'omaggio verso il ricordo del M°Scimone (che iniziò l'avventura concertistica dei Solisti Veneti), quello che per voi può essere quasi definito un "ritorno a casa" dato che entrambi siete stati premiati al Concorso Scimone. Cosa rappresenta per voi questo momento?

Giuseppe Gibboni: Una grande emozione innanzitutto perchè suonare con i Solisti Veneti ha un grandissimo significato per noi che siamo cresciuti con le loro registrazioni provenendo da una famiglia di musicisti. In particolare poi io ed Annastella non abbiamo mai suonato assieme da solisti, con tutta la famiglia abbiamo suonato  ma in questa formazione di duo con orchestra è la prima volta.

 

Il rapporto musicale tra il solista e l'orchestra è composto da diverse sfumature che rendono l'interazione tra musicisti una "magica alchimia". Quali sono gli elementi fondamentali a vostro avviso perchè si realizzi la "magia sonora"?

Annastella Gibboni: Sicuramente è fondamentale il rapporto con l'altra persona con cui si suona e confermo l'emozione di suonare assieme a lui che è un musicista a trecentosessanta gradi, confrontarmi con Giuseppe è emozionante. Il repertorio del Concerto di questa sera poi è molto intimo e sentito, non è virtuosistico ma si presenta ricco di cantabilità e musicalità.

 

Il repertorio Barocco che affrontate in questo concerto è ricco di una scrittura dettagliata che lascia ampio spazio alla creatività e personalità dell'interprete. Quali dettagli in una partitura riescono a farvi trovare maggiore ispirazione?

G.G. I brani che eseguiremo stasera sono tra i più importanti del repertorio violinistico. Ad esempio il Concerto di Vivaldi, che Annastella ha più volte suonato assieme a Donatella, l'altra nostra sorella, rappresenta sempre qualcosa di nuovo da imparare nonostante sia musica molto nota. Collaborare con grandi artisti come i Solisti Veneti ed il M°Carella inoltre ci rende molto contenti.

 

Il Concerto di Vivaldi presenta numerosi spunti lirici nelle parti solistiche . Come affrontate lo studio di questo tipo di partiture?

A.G. Sicuramente ascoltando molto vari interpreti e cercando di capire cosa intendeva comunicare il compositore.

G.G. L'origine di questa musica e la prassi esecutiva dell'epoca, sono aspetti importanti ancora di più essendo consapevoli su cosa siano oggi gli strumenti che abbiamo a disposizione e quindi trovando una via di mezzo tra le due cose.

 

Vi ascoltiamo suonare assieme come solisti con l'Orchestra dei Solisti Veneti per la prima volta. Le vostre idee musicali su che tipo di confronto sono articolate tra voi?

G.G. Ci siamo trovati bene da subito, ci conosciamo bene sia come persone che come musicisti e le due cose vanno di pari passo quindi abbiamo avuto modo di studiare assieme alcune dinamiche ed alcune arcate in modo da avere lo stesso pensiero ( si guardano con un sorriso di complicità ed affetto).

Siete due giovani talenti affermati nel mondo della "Classica". Come credete possa essere utile agire perchè i giovani si interessino a questo genere? (Specialmente in un territorio potenzialmente ricco come l'Italia).

A. G. Sicuramente potenziando l'attività musicale sia nelle scuole che nei Conservatori per i ragazzi che si trovano ad affrontare certi percorsi. Sottolineando l'importanza e la bellezza della musica classica, nonostante i giovani siano indubbiamente più coinvolti dalla musica pop. Coinvolgere i giovani è la cosa più importante.

G.G. Evitando di creare un distacco, poichè in Italia sembra che ci sia una separazione tra le Associazioni concertistiche ed i giovani, questa distanza potrebbe far pensare ai giovani di non essere forse adatti al tipo di luoghi in cui si tengono i concerti o al genere musicale. Fondamentale è far capire che la musica nasce per tutti ed è destinata a tutti.

 

Quali caratteristiche musicali possono essere di maggiore aiuto per affrontare repertori come il concerto in la minore di Vivaldi o il Concerto di Bach?

G.G.Sono Concerti completi sia dal punto di vista tecnico che musicale, bisogna quindi essere musicisti completi per eserguirli. Potrebbero sembrare semplici rispetto al repertorio Romantico o contemporaneo ma presentano delle insidie e delle difficoltà caratteristiche di questa musica, quindi da non sottovalutare assolutamente.

 

Il repertorio violinistico contiene delle gemme musicali che rendono giustizia ai Solisti. Quale opera credete possa offrire più possibilità espressive e tecniche ad un interprete?

A.G. Sicuramente tanti sono gli aspetti che potrebbero mettere in difficoltà un violinista, il repertorio Romantico sicuramete è il più completo dal punto di vista della cantabilità. Si tratta di cantabilità diversa tra il Barocco ed il Romanticismo, sono scritture così diverse e complete che dipendono soggettivamente da un interprete anche nel considerarne un più difficile rispetto all'altra.

 

 

Tra i grandi interpreti del passato quali rappresentano per voi i punti di riferimento fondamentali?

G.G.  Jascha Heifez tra i violinisti, invece considerando in senso lato come musicisti, figure come Arturo Benedetti Michelangeli. Prediligo gli interpreti del passato per la coerenza con l'essere musicista, concentrato sulla musica, non su elementi che distraggono come i social.

 

Vincenza Caserta